Tutti sulla stessa barca ?

La metafora in cui siamo tutti sulla stessa barca è sempre bella e attuale, perciò partirei da li per fare alcune considerazioni. La prima cosa che mi viene in mente è purtroppo una nave da crociera (iniziamo male) e la seconda che questa metafora potrebbe apparire ad alcuni un po’ consolatoria, pensare a una barca come un luogo dove stiamo comodi e sereni a bere degli ottimi cocktails, tanto il destino è comune, tanto il comandante sa dove andare (ma alle volte guida Schettino…) tanto in qualche modo ne usciamo, tanto siamo tutti sulla stessa… barca.


Invece la stessa barca dovrebbe essere il luogo dove tutti fanno la propria parte, dove ci si aiuta a vicenda, dove si perseguono gli stessi obiettivi e dove certamente ogni tanto festeggiamo a cubalibre, (anzi noi Italiani a prosecco, ora va lo slogan #compraitaliano, però forse qui un po’ di ragione...e va beh)


Ma magari fossimo sulla stessa barca ! Saremmo già fortunati, perchè qui, il vero problema è che ognuno è sulla sua imbarcazione... e posso magari capire quelli che hanno lo yacht e hanno deciso di fare da soli, ma quelli con il pedalò, dove vogliono andare? 

Inoltre questa flotta segue direzioni diverse, ognuno ha una sua idea (alcuni stanno addirittura fermi perchè sui bordi pensano di precipitare nel vuoto).

Ma perché hanno abbandonato quell’idea di stato, di collettività, di servizi pubblici? Ma non saranno gli stessi che prima ammiravano gli evasori che viaggiavano in porsche e ora plaudono i medici eroi rimasti senza protezioni a causa dei tagli alla sanità? Quando abbiamo scelto l’individualismo? Chi ce lo ha fatto amare? Perché la politica insegue solo gli elettori e non una visione di futuro? Ma soprattutto è utile farci queste domande ? E’ utile guardare sempre indietro oppure è meglio guardare al futuro?


Partiamo allora dal presente, il fatto è che la tempesta stavolta non rispetta nemmeno le regole base, non fa differenza tra classi sociali, colpisce Luna Rossa e la canoa della Decathlon, non rispetta la geografia abbattendosi anche sulla Svizzera, che notoriamente non ha sbocco sul mare, figuratevi che non rispetta nemmeno quei capi di stato che pensano sia solo una brezza primaverile.

Guardiamo al futuro (ahia..): non appena finirà ci troveremo a fare i conti con l’arrivo di altre tempeste ancora più devastanti che si chiamano “Crisi Economica” e “Riscaldamento globale” ma c’è una buona notizia, abbiamo imparato una grande lezione e possiamo disinnescarle, basta iniziare subito.


Quindi in conclusione cosa dobbiamo fare ? 

L’unica soluzione è di ritornare sulla stessa barca, ma proprio tutti, anche quegli “antipatici” che la criticavano, si, tutti sulla barca della metafora, tutti finalmente convinti che sia la scelta migliore, però stavolta costruiamola bene, studiamo una bella rotta (diversa da quella che ci ha portato sugli scogli), diamoci da fare, facciamolo tutti i giorni, con l’esempio, con le attività sul territorio, con le nostre idee sul futuro, con il confronto costruttivo, con l’autocritica, mettiamoci in gioco in prima persona, non troviamo scuse e non scarichiamo le nostre responsabilità, prendiamo tutti un *remo e partiamo.


( * è vero, essendo Empathic Bike avrei dovuto concludere con “prendiamo la bici e pedaliamo” ma non conoscevo una metafora più efficace di questa )


Forza!

 

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